blue whaleQualche giorno fa è andato in onda alle Iene, un servizio che ha sconvolto i telespettatori: “Blue Whale, suicidarsi per gioco”, un servizio di Viviani incentrato sul macabro gioco online che sembra aver portato centinaia di adolescenti al suicidio. Se volete vedere il servizio lo trovate sul sito mediaset (http://www.mediaset.it/), con la consapevolezza che sia le immagini che i contenuti sono molto forti, macabri e sconcertanti (e decisamente non adatti ai minori -assolutamente inadatti se non accompagnati).

Senza voler entrare nel merito delle “regole del gioco” e senza voler dibattere sull’effettiva entità del fenomeno, vorrei però agganciarmi a questo per proporre ai genitori e a tutte le figure che hanno un ruolo educativo, una considerazione che, pur apparendo semplice, si rivela basilare nel crescere bambini ed adolescenti nell’era di internet, della disillusione e delle incertezze:

INSEGNATE AI BAMBINI E AI RAGAZZI LA DIFFERENZA TRA REALTA’ E FINZIONE: per chi è più grandicello può risultare difficile cogliere questo aspetto, noi siamo nati in un mondo dove ciò che era vero era vero e ciò che era finto era finto, punto. Oggi il mondo è cambiato, internet e lo sviluppo esplosivo della tecnologia hanno dato vita a meccanismi che rendono difficile (soprattutto per menti non ancora sviluppate come quelle di bambini e adolescenti) comprendere il confine tra ciò che è reale e ciò che è finzione. Siamo quotidianamente esposti a immagini e video costruiti sulla base di effetti speciali sorprendenti e assolutamente realistici, fotomontaggi che rendono reali cose impossibili (basti pensare ai corpi modellati nelle pubblicità, che rendono perfetti ed “inumani” i corpi delle modelle), videogiochi sempre più realistici con grafiche in grado di competere con la realtà e così via…

E siamo bombardati quotidianamente di video, video e ancora video, che occupano la nostra vita e la nostra mente ogni giorno.

Il potere delle immagini è incredibile, io stessa uso spessissimo con i miei pazienti le visualizzazioni di immagini per aiutarli nelle difficoltà della vita, le immagini plasmano la mente, sono uno strumento potentissimo e, come ogni strumento, possono essere usate in maniera funzionale o in maniera disfunzionale.

Per questo, ora come mai prima, è importante insegnare ai bambini la differenza tra realtà e finzione, insegnare loro che questo mondo parallelo, il mondo dell’online, è un mondo dove ciò che sembra quasi mai è. E’ un mondo fatto di anonimato, di false identità, di strumenti (quali i fotomontaggi, citati prima) che rendono reali cose che reali non sono.

Trasmettete ai ragazzi la capacità di scindere i due mondi e la consapevolezza che a volte scinderli è impossibile ed è da questa consapevolezza che è importante partire, per mantenere sempre vivo dentro di sé il seme del dubbio e la capacità di ragionare autonomamente sulle cose, confrontandosi con altri ma senza fidarsi ed affidarsi ciecamente.

Il caso Blue Whale è un sistema complesso ed articolato, costituito da numerosi fattori in interazione tra loro che hanno generato un processo di manipolazione psichica potente. L’aspetto che ho voluto riportare, ovvero l’insegnare a scindere la realtà dalla finzione, rappresenta solo un anello della lunga catena di elementi. Ma è un aspetto che, Blue Whale o non Blue Whale, un genitore, ad oggi, non può permettersi di non prendere in considerazione: responsabilizzare i figli nell’uso dei social e delle nuove tecnologie è oggi un passaggio imprescindibile nel processo di crescita ed educazione delle nuove generazioni.


Psicologo Bologna Tania Braga Psicologo Bologna Tania Braga