Sempre più persone si rivolgono allo Psicologo per affrontare le crisi di coppia (nel linguaggio comune si parla di terapia di coppia, anche non sempre si ricorre a della vera e propria psicoterapia): mentre un tempo le consulenze venivano richieste solo in casi di estrema rottura, ora le coppie si rivolgono ai professionisti della salute mentale anche in situazioni meno estreme, allo scopo di migliorare le dinamiche e superare le piccole e grandi difficoltà quotidiane.

 

QUANDO LA COPPIA SI RECA DALLO PSICOLOGO

I motivi per cui una coppia decide di affidarsi all’aiuto di uno Psicologo possono essere infiniti, essenzialmente si dividono in due categorie: le motivazioni date da un evento scatenante (come un tradimento, per citare un esempio) e le motivazioni date dalla combinazione di più fattori, il cui elemento distintivo è il protrarsi nel tempo (un esempio può essere il rendersi “improvvisamente” conto di non sentirsi più soddisfatti ed appagati dal rapporto di coppia). A prescindere dalla categoria di appartenenza, alcune delle principali ragioni per cui una coppia decide di recarsi dallo Psicologo possono essere le seguenti:

  1. Il tradimento

  2. La volontà di separarsi e di affrontare al meglio la situazione

  3. Insoddisfazione di uno o di entrambi i partner

  4. La difficoltà a procreare (per approfondire questo tema puoi leggere l’articolo sull'infertilità)

  5. Voglia di “riaccendere la scintilla”

  6. Trovare un nuovo equilibrio dopo la nascita di un figlio

  7. Eccessiva gelosia e/o mancanza di fiducia

  8. Vincere l’abitudine

  9. Difficoltà sessuali (possono rientrare in questa categoria anche veri e propri disturbi sessuali, per approfondire questo tema puoi leggere l’articolo su come curare i disturbi sessuali)

  10. Affrontare la convivenza o il matrimonio

  11. La genitorialità

  12. Affrontare l’adolescenza dei figli (per approfondire questo tema puoi leggere l’articolo su come affrontare l’adolescenza)

  13. Affrontare l’effetto del “nido vuoto” (la ricerca di nuovi equilibri che si rende necessaria quando i figli escono di casa)

 

Quale che sia la motivazione che spinge la coppia a richiedere la consulenza di uno Psicologo, il percorso sarà mirato al raggiungimento di svariati obiettivi, in completa interazione tra loro, finalizzati al superare la crisi di coppia.


COSA SUCCEDE NELLO STUDIO DELLO PSICOLOGO

Quando si richiede sostegno per affrontare la crisi di coppia, le parti iniziali del percorso si focalizzano sulla conoscenza reciproca: il professionista raccoglie ed approfondisce tutti gli elementi che considera necessari per avere un quadro generale della situazione, così da poter identificare strumenti e metodologie che siano adatte alla specifica situazione e modellate “su misura”: non esistono percorsi standard adatti a tutte le coppie e uguali per tutte le casistiche, esistono persone uniche che creano legami di coppia altrettanto unici ed incomparabili. Una coppia che affronta una crisi è una coppia nella quale si sono attivate delle modalità che generano sofferenza ed insoddisfazione reciproca, queste modalità si sono protratte nel tempo, più o meno inconsapevolmente, e hanno portato alla consapevolezza che “qualcosa non va, così non può andare avanti”. Per questo, un’altra funzione dello Psicologo nella crisi di coppia è quella di permettere la presa di coscienza dei vari meccanismi e delle dinamiche che caratterizzano la coppia, mettendo in luce i punti di forza, per potenziarli e renderli maggiormente funzionali, e analizzando le dinamiche disfunzionali, per poter interrompere i meccanismi che protraggono la sofferenza. Lo Psicologo funge da specchio e tra i suoi compiti principali vi è il mostrare ai partner la visione oggettiva della loro relazione: conoscere è il primo passo per iniziare a migliorare. Nello studio dello Psicologo si cercherà, altresì, di ristabilire (o creare ex novo) le risorse e le dinamiche che si rivelano essere funzionali al benessere dei partner.


CONCLUSIONI - DUE IMPORTANTI CONSAPEVOLEZZE

Quando si sta pensando, o si decide, di intraprendere un percorso di coppia è bene tenere a mente due importanti assunti, molto diversi tra loro ma imprescindibili:

  1. NON SI PUO’ STARE INSIEME PER FORZA, l’obiettivo di un percorso di coppia non è tenere insieme la coppia a tutti costi, i partner possono arrivare a decidere di separarsi e, frequentemente, questa si rivela essere la scelta migliore per tutti. Separarsi non significa per forza “aver fallito”, spesso significa, in primo luogo, avere la maturità e la consapevolezza per prendere una decisione difficile e dolorosa, ma giusta.


  2. FARE TERAPIA DI COPPIA NON SIGNIFICA ESSERE UNA COPPIA “SBAGLIATA”, nella maggior parte dei casi, la resistenza principale nel ricorrere al sostegno è il non voler ammettere di avere bisogno di un aiuto esterno perché questo si porta dietro l’ammettere che c’è un problema e, di conseguenza, il sentirsi falliti, sbagliati. Non vi è niente di più falso: una coppia che decide di recarsi da uno Psicologo è una coppia che ha il coraggio di mettersi in discussione, che decide di non girarsi dall’altra parte e fingere che “vada tutto bene”, che ha il coraggio di aprire gli occhi e assumersi la responsabilità della situazione. Decidere di fare “terapia di coppia” significa guardarsi dentro, guardare l’altro e scegliere di agire un cambiamento, per stare meglio!

 

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