Transessualismo, Trans, Disforia di Genere, MtF, FtM. Un arcobaleno di parole per identificare un’unica realtà: le vite in transizione. Situazioni nelle quali lo Psicologo ha un ruolo fondamentale. Come Psicologa che si occupa di transizioni di genere da lungo tempo, ci tengo a fare chiarezza su alcuni punti chiave del transessualismo. Il transessualismo (detto anche transessualità o, tecnicamente, Disforia di genere) è la condizione che vive la persona la cui identità sessuale fisica (anagrafica e fisiologica) non corrisponde con la sua identità di genere (la percezione psicologica data dal sentirsi uomo o donna). L’individuo transessuale vive un eterno conflitto dato dal fatto che le strutture cerebrali che definiscono l'identità di genere sono in opposizione agli organi sessuali fisici del corpo, generando la sensazione di essere intrappolati in un corpo “sbagliato”. Sovente, questo conflitto si risolve nell’effettiva transizione: la modificazione del proprio corpo attraverso terapie ormonali e interventi medico-chirurgici che hanno l’obiettivo di far combaciare l’identità sessuale e l’identità di genere.

 

TIPOLOGIE DI TRANS: MtF – FtM

  1. Si declina al femminile “la transessuale” quando ci si riferisce a persone di sesso anatomico maschile che si percepiscono come femmine (MtF, ovvero: Male to Female, da uomo a donna).

  2. Si declina al maschile “il transessuale” quando ci si riferisce a persone di sesso anatomico femminile che si percepiscono come maschi (FtM, ovvero: Female to Male, da donna a uomo).


In entrambi i casi la persona sente la necessità di trovare armonia con il proprio corpo e di spezzare la sensazione di “non senso” che vive quotidianamente, data dalla discrepanza tra ciò che vede e ciò che sente.


IL TRANSESSUALISMO E’ UNA MALATTIA?

No, essere trans non significa essere malati, il DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) afferma in maniera decisa che “molte persone con desideri sessuali atipici non hanno un disturbo mentale” e inserisce la Disforia di Genere (il transessualismo, prima definito Disturbo dell’Identità di Genere) tra le categorie che non sono considerate disturbo mentale. La condizione di disturbo mentale si verifica solo ed esclusivamente nel caso in cui, associato alla condizione di transessualismo, vi sia un significativo disagio. Se essere trans significasse essere malati, la Medicina e Psicologia non accompagnerebbero il soggetto nella transizione, ma lo “curerebbero”. Invece, Psicologo, Endocrinologo, Chirurgo ed Avvocato lavorano insieme per aiutare il soggetto a vivere al meglio, con il corpo che sente essere conforme alla sua percezione.

 

IL PERCORSO DI TRANSIZIONE

Il percorso che porta l’individuo alla transizione di genere è un percorso tendenzialmente molto lungo. Sebbene non vi siano, ad oggi, protocolli universalmente riconosciuti e non tutti i passaggi siano obbligatori, la riassegnazione chirurgica del sesso è regolamentata dalla legge italiana per cui, alcuni passaggi, sono imprescindibili.

  1. Il primo step è quello di trovare uno Psicologo, uno Psicoterapeuta o uno Psichiatra (possibilmente con un po’ di esperienza nell’ambito del transessualismo) che si accerti che non vi siano gravi patologie psichiatriche o psicosi alla base, e che il soggetto sia pienamente in grado di prendere una decisione tanto importante ed invasiva. Escluse queste eventualità il percorso psicologico accompagnerà il soggetto durante tutto il percorso di transizione e spesso anche oltre, a seconda delle necessità e dei bisogni individuali.

  2. Il passaggio successivo è quello di recarsi da un endocrinologo che si occupi di transizioni di genere per iniziare la terapia ormonale che, è bene saperlo, accompagnerà l’individuo per tutta la vita.
    La terapia ormonale modificherà i caratteri sessuali terziari e questo passaggio è molto importante anche a livello psicologico in quanto aiuterà il soggetto a capire se vuole davvero proseguire o meno (le prime modificazioni a livello fisico spesso danno una spinta ulteriore alla volontà di proseguire ma, più raramente, fanno capire all’individuo che forse è il caso di riconsiderare l’intero percorso). Se eseguita per un tempo limitato la terapia ormonale è reversibile.

  3. Il Real Life Test (RLT - test di vita reale) è la fase successiva, nella quale la persona inizia a vivere, comportarsi, vestirsi, secondo il sesso cui sente di appartenere, anche questa fase è molto importante perché porta nel mondo reale la transizione e il soggetto inizia a confrontarsi con ciò che significa vivere davvero nel nuovo genere.

  4. L’iter legale è il percorso, per il quale tendenzialmente ci si affida ad un avvocato, per chiedere il cambio del genere e il nome anagrafico. Una sentenza della Suprema Corte Costituzionale depositata il 5 Novembre 2015 ha stabilito che non è più necessario l’intervento chirurgico di rettificazione del sesso per ottenere il cambio di nome e sesso anagrafico.

  5. Sarà quindi a totale discrezione della persona decidere se accedere agli interventi chirurgici per la riconversione chirurgica del sesso, nel caso lo si desideri gli interventi potranno essere svolti sia privatamente sia tramite il Sistema Sanitario Nazionale.

 

CONCLUSIONI

Questo iter, che ho cercato di spiegare in maniera più lineare possibile, non è né obbligatorio in tutte le sue parti né completamente esaustivo, l’esperienza che ho accumulato in questo ambito mi ha insegnato che un buon lavoro di équipe e una totale attenzione alla persona che abbiamo in carico possono davvero fare la differenza in un percorso tanto difficile quanto pulsante di vita.

 

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