I dati esposti di seguito, tratti dalla “Third European Survey on Working Conditions” della Fondazione Europea, pubblicata nel 2001, hanno fornito importanti considerazioni riguardo al panorama dello stress lavoro–correlato: le ricerche effettuate hanno riscontrato che lo stress legato all’attività lavorativa è causato da un rapporto improprio tra dipendenti e condizioni di lavoro, tra contenuto del lavoro e struttura dell’azienda.

Anche se lo stress correlato all’attività lavorativa può essere scatenato da molteplici fattori, le cause più comuni risultano essere:

  • Assenza di controllo
    Questo fattore è stato spesso associato a situazioni di stress ed ansia, depressione, apatia e maggior incidenza di sintomi cardiovascolari. La mancanza di controllo resta uno dei problemi maggiori per molti lavoratori ed in letteratura continua ad essere illustrata la sua importanza nella prevenzione dello stress e nella promozione del benessere lavorativo (Karasek et al., 1998; De Witte et al., 2007). Le indagini hanno mostrato che il 35% dei lavoratori sostiene di non avere alcun controllo sull’ordine dei propri compiti; il 29% non esercita alcuna influenza sui metodi lavorativi; il 30% non ha il controllo dei tempi di lavoro, il 39% non ha la possibilità di decidere quando fare una pausa; il 55% non ha voce in capitolo per ciò che concerne l’orario di lavoro.

  • Monotonia e ripetitività
    In media il 40% del personale si lamenta per la monotonia del lavoro, con livelli maggiori (57% cadauno) riscontrati tra operai semplici ed operatori macchine.

  • Scadenze pressanti
    Quasi due terzi dei lavoratori (60%) ha a che fare con scadenze pressanti per almeno il 25% del tempo.

  • Lavorare a ritmi veloci
    Il 56% del personale sostiene di lavorare a ritmi veloci per almeno un quarto del tempo ed il 24% ha affermato che questa è una consuetudine.

  • Esposizione a varie forme di molestia quali violenza e mobbing
    Secondo una ricerca della Fondazione europea (1996), 3 milioni di lavoratori nell’EU (2% della forza lavoro) sostengono di essere stati vittime di molestie sessuali, 6 milioni (4%) di violenza fisica e 12 milioni (9%) di intimidazione o mobbing. L’aumento di questo fenomeno è stato evidenziato in letteratura ed è stata dimostrata la sua correlazione a sintomi psicosomatici e fisici (es: Winstanley & Whittington, 2002; Mikkelsen & Einarsen, 2002) nonché a diminuita soddisfazione sul lavoro, crescente assenteismo e diminuito impegno organizzativo (es: Agervold & Mikkelsen, 2004).

  • Condizioni di lavoro fisicamente pericolose
    Il rumore è una delle lamentele più comuni relative allo stress (Holt, 1982 citato in Cox et al., 2000), sebbene ve ne siano molte altre, soprattutto nel settore produttivo, quali posizioni di lavoro scomode, carichi pesanti di lavoro fisico. Inferiori sono invece i rischi biologici, radioattivi e chimici.
Psicologo Bologna Tania Braga Psicologo Bologna Tania Braga