Una distinzione tra mancinismo “naturale” e “patologico” venne definita da Gordon (1921) che affermò “di certo vi sono due tipi differenti di mancinismo: i soggetti naturalmente mancini (…) ed i soggetti che sarebbero naturalmente destrimani ma che sono stati portati ad usare la sinistra in alcune attività a causa di taluni difetti dei sistemi muscolari o nervosi”. E’ stato a lungo sostenuta l’esistenza di un’elevata frequenza di mancini e di casi ibridi nelle situazioni di gravi epilessie ed “handicap mentali” (vedi Harris & Carlson, 1988; Pipe, 1988; Mandal, 1998). Un’aumentata frequenza di casi ibridi e mancini è stata inoltre ritrovata in relazione ad un cospicuo numero di disturbi dello sviluppo.

Una spiegazione alla maggior incidenza di lateralizzazione non destrimane in determinate popolazioni cliniche venne proposta da Satz (1972) e sviluppata da Soper e Satz (1984). Il modello è basato sulla supposizione che, in una buona percentuale di casi costituiti da lesioni unilaterali prenatali o natali, il danno sarà tale da causare lo spostamento del controllo della mano preferita da un emisfero all’altro. Se le lesioni negli emisferi cerebrali destro e sinistro hanno uguale probabilità di verificarsi, allora ne consegue che la maggior parte delle persone è destinata a diventare destrimane a causa della maggior probabilità che la lateralizzazione si sposti da destra a sinistra piuttosto che il contrario. Ciò aumenta in misura sproporzionata il numero di individui mancini nell’ambito della popolazione di soggetti con danni cerebrali rispetto alla popolazione generale.

L’asimmetria potrebbe essere l’effetto di un danno cerebrale prenatale, Hiscock e colleghi (1989) misero a confronto bambini con emiplegia destra e bambini con emiplegia sinistra, furono utilizzati tests di preferenza manuale su forza ed abilità e su lunghezza di mano e piede. Per ciò che concerne la lunghezza media della mano e del piede i risultati sulla preferenza manuale non evidenziarono nessun tipo di distinzioni particolari ma in termini di asimmetria nell’abilità il gruppo con emiplegia sinistra risultò essere più asimmetrico rispetto a quello con emiplegia destra. Detto risultato può essere interpretato come un’indicazione del fatto che “la specializzazione manuale è determinata in età natale e non si può modificare completamente neppure per mezzo di una combinazione di lateralizzazione cerebrale ed utilizzo unilaterale dell’arto originariamente non dominante”.

Mentre il modello del mancinismo patologico (PLH) sta a giustificare un’aumentata incidenza di mancini tra i soggetti con danno cerebrale, esso non spiega il mancinismo in soggetti neurologicamente sani.
Peters (1990) sollevò dei dubbi, indicando che “nell’ambito della dominanza sinistra non è completamente chiaro cosa si intende per patologia (…) se non vi sono palesi problemi neurologici, perché si dovrebbe parlare di mancinismo patologico?” A concordare con il modello PLH è la posizione secondo cui in assenza di altri segni di patologia, il mancinismo si originerebbe da complicazioni associate a stress natale, come l’ipossia. Uno dei problemi principali di quest’ipotesi è rappresentato dal fatto che è sostanzialmente irrealistico pensare che una significativa parte di popolazione sarebbe destrimane a fronte di una scarsa incidenza di stress da parto.
Searlemann e colleghi (1989) condussero una meta-analisi e rilevarono una debole, sebbene statisticamente rilevante, correlazione tra stress da parto e dominanza sinistra; in un successivo articolo (Coren & Searleman, 1990) conclusero che “sebbene l’effetto rilevato fosse modesto rispetto agli  eventi stressanti presi singolarmente (…) quando questi venivano considerati nel loro insieme prendeva consistenza l’ipotesi secondo cui lo stress da parto sia correlato alla dominanza non destrosa”.

Focalizzando l’attenzione sui ricordi delle madri piuttosto che sulle risultanze emerse dai reports sui figli, Ellis e Peckham (1991) constatarono che le madri dei soggetti mancini rammentavano un maggior stress nel corso della gestazione rispetto alle madri di soggetti destrimani o misti e ciò venne considerato compatibile con l’ipotesi secondo cui gli ormoni dello stress prodotti dalla madre nel corso della gravidanza possano influenzare il funzionamento corticale dei figli. Nonostante i pareri contrari di alcuni reports, è oggi possibile affermare con sufficiente sicurezza che i suddetti fattori, associati con determinati tipi di nascite -ad esempio nascite precoci o premature associate con basso peso alla nascita- portano ad un aumento dei soggetti mancini o con dominanza mista (vedi Ross e Co., 1987; O’Callaghan, 1993; Powls e Co., 1996).

In generale, dalle indagini sui fattori di stress alla nascita (quali basso peso corporeo, parti plurigemellari, utilizzo del forcipe, interventi di rianimazione) condotte da Williams (1992), emerse che i suddetti bambini avevano maggiori probabilità di risultare mancini all’età di 5 anni rispetto ai bambini che non avevano patito le sopracitate sofferenze alla nascita. Coren (1995) analizzò la dominanza manuale nelle madri (tra i 17 ed i 27 anni) e constatò che madri mancine avevano maggiori probabilità di dar vita a figli in situazioni di stress perinatale rispetto alle madri con dominanza destrimane; non venne, al contrario, constatato nulla di simile per quanto riguardava i padri. Se il modello basato sulle patologie riesce a spiegare, per assurdo, alcuni esempi di mancinismo, esso, più difficilmente riesce a dare una spiegazione del fenomeno della dominanza destra.

Psicologo Bologna Tania Braga Psicologo Bologna Tania Braga