Teorie storiche
Una delle più antiche teorie attribuisce la dominanza manuale destra al fatto che sia la mano sinistra proteggere il cuore con lo scudo per lasciare la mano destra libera di usare un’arma. Wile, nel 1934, attribuì la dominanza destra alla direzione della rotazione della terra ed altre teorie più recenti basano la preferenza dell’uso della mano destra sul fatto che funga da controbilanciamento rispetto al centro di gravità del corpo che grava, invece, sul lato sinistro.

Teorie genetiche
Vi è stata, negli anni, una sempre crescente affermazione delle ipotesi secondo cui la dominanza sia un fenomeno ereditario. Le arcaiche teorie genetiche che trattavano la preferenza manuale secondo i criteri della teoria Mendeliana vennero velocemente abbandonate quando divenne chiaro che tali predizioni circa l’ereditarietà familiare non erano assolutamente supportate da dati scientifici. Primo fra tutti il principio per cui, se il mancinismo fosse determinato da un gene recessivo, tutti i bambini con due genitori mancini non potrebbero assolutamente essere destrimani. Una delle teorie più accreditate è dovuta ad Annett (1985, 1995) la quale afferma che, stante la sistematica relazione tra preferenza manuale ed abilità, ciò che si deve spiegare riguardo alla dominanza manuale umana sarebbe che la distribuzione delle frequenze nelle differenze di abilità tra le due mani è spostata verso destra in confronto ad un’ipotetica distribuzione con un valore medio pari a zero (cioè nessuna differenza media tra il lato destro e sinistro). Questo è il motivo per cui il suo modello viene definito teoria del “right-shift” (RS).

Il modello di Annett propone l’esistenza di due alleli, rs+ e rs-, presso un singolo locus. L’allele rs+ assicura che i processi verbali siano lateralizzati verso l’emisfero sinistro ed allo stesso tempo porta il soggetto ad avere una dominanza manuale tendenzialmente destra. La distribuzione delle differenze tra le due mani è concepita come formata da una sottodistribuzione di individui a cui manca il gene “right-shift” (ovvero sono del genotipo rs–) e da una o due sottodistribuzioni di individui che hanno il gene rs+  in una o doppia dose. Nelle sue precedenti pubblicazioni Annett aveva considerato solo due sottodistribuzioni (rs– contro rs+- e rs++ combinati), ma di recente ha favorito un ulteriore modello (vedi Annett & Kilshaw, 1983) in cui le sottodistribuzioni di rs+- ed rs ++ sono separate.

Quello di Annett è un modello limite nel senso che la proporzione di mancini utilizzati per calcoli genetici dipende da dove viene posta la soglia nella distribuzione generale delle differenze in termini di preferenze. Questo rappresenta il punto di forza della teoria di Annett in quanto le consente di predire la proporzione di bambini mancini in una famiglia in funzione della dominanza manuale sinistra dei genitori (dal 4% al 24%) e l’incidenza sui figli (dal 5% al 40%) secondo i diversi criteri di dominanza manuale adottati dai diversi studiosi. La capacità di predire con successo la dominanza manuale nelle famiglie (vedi anche Annett, 1999; McManus, 1985) deve essere presa in considerazione quale fondamentale prova per qualsiasi modello genetico sul quale vengono basate le predizioni. Annett ha sostenuto che il suo ipotizzato gene right-shift funzioni ostacolando in qualche modo l’emisfero destro e, sebbene tale ipotesi sia in parte formulata sulle risultanze secondo cui i destrimani hanno una mano sinistra debole a confronto della mano destra dei mancini (Kilshaw & Annett, 1983), detta proposta può spiegare il fatto che, nei destrimani, le differenze nel grado di asimmetria delle capacità manuali siano collegate alla variazione della performance della mano sinistra ma non alla mano destra.

L’effetto del gene ha un’influenza maggiore rispetto le differenze nella casualità tra le due mani, questo significa che negli individui con genotipo rs– (il  cui 50% dovrebbe essere mancino) l’unica determinante sistematica nelle differenze tra abilità manuali della mano destra e sinistra è costituita dalla possibilità. La maggior parte dei destrimani, secondo la teoria di Annett, dovrebbe avere il gene rs+ e pertanto dovrebbe mostrare il più alto livello di asimmetria tra le mani rispetto ai non possessori del predetto gene ed ancora, il modello di Annett afferma che il gene RS si esprime con maggior forza nelle donne rispetto agli uomini (con una certa riduzione nei gemelli rispetto ai non gemelli). Il modello genetico di Annett è, al momento, uno dei più accreditati nella letteratura della lateralizzazione. Si differenzia dai modelli precedenti nel non proporre uno specifico gene della dominanza manuale sinistra. Secondo Annett è la casualità,  più di ogni altro fattore, a determinare la dominanza.

Psicologo Bologna Tania Braga Psicologo Bologna Tania Braga